LES DEMOISELLES D’AVIGNON
Pablo Picasso, 1906-07.
Olio su tela, 243,9 cm × 233,7 cm
MoMa, New York
“Les demoiselles d’Avignon” è l’opera che inaugura la stagione cubista di Picasso ed ha come soggetto cinque figure femminili all’interno di una casa d’appuntamento. Il colore dominante è il rosa. Il progetto iniziale prevedeva una composizione con sette personaggi, due dei quali maschili.
Le singole figure, costruite secondo il criterio della visione simultanea da più lati, si presentano con un aspetto decisamente inconsueto che sembra ignorare qualsiasi legge anatomica e prospettica. Vediamo così apparire su un volto frontale un naso di profilo, oppure, come nella figura in basso a destra, la testa appare ruotata sulle spalle di un angolo innaturale e pur essendo ripresa di tre quarti di schiena, sono contemporaneamente visibili anche il viso e un seno. Soprattutto la figura in basso, con gli occhi ad altezza diversa, la torsione esagerata del naso e del corpo, evidenzia come Picasso sia giunto alla simultaneità delle immagini, cioè la presenza contemporanea di più punti di vista.
La struttura dell’opera è data da un incastro di piani taglienti, ribaltati sulla superficie della tela quasi a voler rovesciare gli oggetti verso lo spettatore, coinvolto direttamente dalla fissità dello sguardo delle figure femminili e dallo scivolamento della natura morta quasi fuori del quadro. I piani si intersecano secondo visioni parziali, per cui lo spazio si satura di materia annullando la separazione tra un corpo ed un altro, tra i pieni e i vuoti.
Il Cubismo tiene conto non solo di ciò che si vede in un solo istante, ma di tutta la percezione e conoscenza che l’artista ha del soggetto che rappresenta.
Il cambiamento del suo stile pittorico è avvenuto nel 1907 in occasione della mostra delle opere di Cezanne esposte a Parigi, morto l’anno precedente.
L’analogia più evidente è con i quadri di Cézanne del ciclo “Le grandi bagnanti”, a cui Picasso si ispira per la figura in piedi a destra e per quella con le braccia ripiegate sulla testa. In quest'opera Picasso, attraverso l'abolizione di qualsiasi prospettiva o profondità, abolisce lo spazio e suggerisce una quarta dimensione non visiva, ma mentale. Nella realizzazione delle figure centrali Picasso ricorda la scultura iberica, mentre nelle due figure di destra è evidente l'influsso delle maschere rituali dell'Africa nera.