LA PROSPETTIVA
Tecnica del rappresentare gli oggetti su un piano in modo da farli apparire come l'osservatore li vede nella realtà da un determinato punto di vista, rendendo la sensazione del volume, della profondità, del rilievo, della distanza.
In essa vengono applicate in modo grafico le leggi dell'ottica, quindi nel disegno, gli oggetti distanti appariranno più piccoli e rispetto a quelli vicini.

Gli elementi che occorrono per eseguire una prospettiva sono:
- il punto di vista (PV): punto dello spazio identificabile con l'occhio dell'osservatore;
- l'oggetto spaziale (figura obiettiva): l'oggetto deve essere inequivocabilmente definito nelle sue forme e dimensioni, perciò esso viene dato in proiezioni ortogonali;
- i raggi visivi: rette che congiungono il punto di vista con i punti della figura obiettiva;
- il quadro prospettico (Q): supporto trasparente situato in posizione verticale tra il punto di vista e la figura obiettiva;
- il piano di terra o geometrale (T): piano orizzontale su cui si muove l'osservatore.
- la linea di terra (LT): data dall'intersezione del quadro prospettico col geometrale;
- il punto di stazione (PS): determinato dalla proiezione ortogonale del punto di vista sul geometrale. La quota intercorrente tra PV e PS rappresenta l'altezza a cui si trova l'occhio dell'osservatore rispetto al geometrale;
- il punto principale (PP): proiezione ortogonale del punto di vista sul quadro. E' detto "principale" in quanto risulta individuato dall'intersezione del raggio visuale principale col quadro. Tracciando dal punto principale PP la perpendicolare alla LT, si definisce, su quest'ultima, un punto (pp) che giace anche sulla perpendicolare condotta da PS alla LT;
- il raggio visuale principale: chiamato anche raggio visivo, è il segmento perpendicolare al quadro condotta da PV e contenente PP. Detto raggio coincide con l'asse del cono ottico avente per vertice il punto di vista;
- la distanza principale: data dal segmento che ha per estremi PV e PP e indicante la distanza tra l'osservatore e il quadro;
- il piano d’orizzonte: piano immaginario passante per PV e parallelo al geometrale;
- la linea d'orizzonte (LO): data dall'intersezione del piano d'orizzonte con il quadro prospettico. Conseguentemente questa linea passa per PP, è parallela alla LT e la distanza dalla LT stessa varia al variare dell'altezza dell'osservatore;
- i punti di distanza (DS e DD): corrispondono alla rotazione di 90 gradi, con centro in PP, del punto di vista e sono anche i punti di fuga delle rette inclinate a 45 gradi con il quadro e parallele al piano di terra; i segmenti DS e DD sono uguali alla distanza dell'osservatore dal quadro.
L'altezza dell'osservatore, cioè l'altezza del punto di vista V, va misurata sempre dal piano di terra e non deve necessariamente corrispondere a quella di un uomo in piedi.

TIPI FONDAMENTALI DI PROSPETTIVA
Sulla base della posizione assunta dall'oggetto rispetto al quadro prospettico, si usa dividere la prospettiva in due tipi fondamentali:
prospettiva centrale o frontale, quando un lato o piano dell'oggetto è parallelo al quadro. Sulla L.O. si ha un solo punto di concorso (PP) in cui convergono le linee perpendicolari al quadro. Questo tipo di prospettiva si usa preferibilmente nella  rappresentazione d'interni architettonici o per disegnare arredamenti;
prospettiva accidentale o d'angolo, quando i lati o piani dell'oggetto sono inclinati rispetto al quadro prospettico. Sulla L.O. si hanno due punti di fuga nei quali convergono le linee parallele fra loro e inclinate al quadro. Questo tipo di prospettiva si adopera in particolare per rappresentare complessi architettonici o per vedute generali perché si adatta bene allo spostamento del punto di vista.

METODI ESECUTIVI

I problemi prospettici sono risolvibili in più modi e spetta all'operatore decidere, in funzione alle caratteristiche degli oggetti da rappresentare, il metodo che conviene adottare per eseguire la prospettiva nella maniera più semplice e nel minor tempo possibile.
I metodi di più largo impiego sono:
- il metodo dei punti di distanza;
- il metodo dei punti di fuga;
- il metodo del taglio dei raggi visuali;
- il metodo dei punti misuratori.

Le immagini delle figure in prospettiva variano secondo:
-la posizione del punto di vista;
-l'altezza del punto di vista;
-la distanza del punto di vista dal quadro e del quadro dall'oggetto.

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PROSPETTIVA BRUNELLESCHIANA

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