SOGNO CAUSATO DAL VOLO DI UN’APE
1944. Olio su tavola, 51x41 cm
Madrid, Museo Thyssen-Bornemisza

Lo spunto per la realizzazione di quest’opera surrealista, viene a Dalì in seguito alla puntura di un’ape durante il sonno. L’artista cerca di fissare il turbinio di visioni create dal  suo inconscio che la puntura gli ha generato. La donna rappresentata in primo piano è Gala, moglie dell’artista, Musa ispiratrice e ingrediente erotico della maggior parte dei suoi dipinti.
Una baionetta sta per trafiggere il braccio destro della donna che riposa su uno scoglio piatto: questo è il momento che precede la sensazione del dolore e, nello stesso tempo, quest'arma appuntita è un chiaro simbolo sessuale. La percezione del dolore si materializza sotto forma delle fauci di due mostruose tigri generate dalla bocca del pesce, che a sua volta fuoriesce dalla spaccatura della rossa melagrana. L'elefante sullo sfondo è irreale, sorretto da due scheletriche zampe d’insetto e, nonostante il suo peso, riesce a camminare con la leggerezza di una libellula senza scalfire minimamente la superficie piatta dell'acqua. In quest’opera non dobbiamo cercare il significato dei singoli elementi raffigurati, difficili da trovare, ma le sensazioni scaturite dalla visione d'insieme; una visione frammentaria e inverosimile che ha una sua logica solo se vista nel complesso dell’attività onirica. Il perfetto corpo nudo crea una netta contrapposizione con le altre figure rappresentate in modo quasi fumettistico.
È evidente in quest'opera l'influenza della teoria dei sogni di Freud, nella quale si afferma che un elemento percepito dall'esterno durante il sonno, viene inserito coerentemente all'interno del sogno.